Lavoro extra. Lavoro extra nel weekend. Weekend di Pasqua, oltretutto. Ero lì a sentire il mio capo che mi stava dando questa pessima notizia e cercavo inutilmente lo sguardo complice di qualche collega. Non ci state capendo nulla? Facciamo un passo indietro…
Tre giorni dopo l’ultima puntata
Una serata normale, al solito bar, tutti insieme maschi e femmine. Si parlava del più , del meno, ma soprattutto dei piani per i rispettivi addii. I maschi fanno il loro annuncio: “Ecco, veramente, cioè, come dire, non so dove andremo, ma di sicuro nonandiamopiùadAmsterdam.” “Cosa?” “Non andiamo più ad Amsterdam”. La nostra reazione? “UAH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH!!!!” . Cercai di aggiungere qualcosa, ma “UAH AH AH AH AH AH AH AH” fu quello che mi uscì. Non si è capito bene perché Amsterdam sia stata abbandonata. Colpa di Sposo, che non vuole andare nella città del peccato, colpa di Sposa che lo ha minacciato di astinenza per il resto della vita, di fatto le vetrine di quella città non sarebbero state più un problema.
Nel frattempo noi avevamo messo in giro la voce del blog, diffondendola fra parenti, amici, colleghi e conoscenti. Vabbè, ve ne sarete accorti anche voi, forse siamo state un pochiiino ossessionanti, ma è per una buona causa! Il giorno dopo andai come sempre al lavoro. Era venerdì e si prospettava un intenso weekend fra interviste, impegni mondani, eventi per la raccolta fondi (dai, fate finta di crederci per amore della narrativa). Capirete quindi che la notizia di dover lavorare nel weekend si abbatteva su di me come un temporale dopo che hai lavato i vetri. E questo ci riporta alla partenza del nostro post. “Il cliente vuole modifiche al lavoro, entro lunedì. Questo significa che dobbiamo rifare tutto”, cioè, traducendolo nel mio linguaggio, significava “Scordati di uscire da questo ufficio, almeno fino a lunedì”. Ok C, concentrati, cos’è che sta dicendo davvero il capo? “...ogni pagina va riscritta. E come sempre tutte le modifiche vanno accompagnate da… un pesce d’aprile!” Eh? Qualcuno mi piazza in mano una busta, tutti applaudono e ridono intorno a me. Ci sono cascata in pieno! Ma la sorpresa non è finita. Ok che non devo lavorare nel weekend, ma qui c’è di mezzo una busta! Apro e insieme al biglietto con gli auguri per il mio compleanno (ndr: da poco non sono più ventiseienne, sigh), ci sono un sacco di euri, contributo dei miei colleghi alla causa del blog! Ero commossa, incredula e felicissima! Ancora non mi è chiaro se l’hanno fatto per farmi smettere di rompere le balle con la storia del blog o per farmi un regalo di compleanno, ma mi piace pensare che sia la seconda.
Con Amsterdam neutralizzata e prima sponsorizzazione ottenuta, niente poteva fermarci. Ma ci sfuggiva un particolare: dove sarebbero andati i ragazzi al posto di Amsterdam?
Continua…
p.s: Di solito mi prendo qualche licenza poetica, ma la storia del pesce d’aprile è vera! Anzi, ne approfitto per ringraziare i colleghi ancora una volta!
Dove sono finiti i soldi della busta???? tirali fuori!!!
RispondiEliminaMr Seller
...bella la parte del temporale...
RispondiEliminaPer onor di cronaca specifico che Sposa non centra nulla, non si è opposta lei ad Amsterdam!
RispondiEliminaCerto è che alla notizia del cambio di destinazione ha tirato un sospiro di sollievo......
diciamo che gli amici di Sposo hanno avuto qualche intoppo... non sono mica bravi e astuti come noi. Insomma: amiche belle, affascinanti e formose di Sposa vs amici maschi di Sposo 1 a 0.
RispondiEliminaBeh... la vittoria dell'addio più bello ormai è segnata.
W la Sposa (e le sue bellissime amiche).
ma i giornalisti????perchè nessuno parla più di noi!!!
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